giovedì 4 ottobre 2012

Vacanza ad Antigua e Barbuda 20-30 gennaio 2012 di Bianca Magnani

Tratto da www.antiguachiamaitalia.it e dalla pagina ufficiale di Facebook Antigua Chiama Italia


Partenza all’alba di venerdì 20 gennaio dall’aeroporto Marconi di Bologna,
temperatura 2°C , volo British Airlines destinazione Londra , aeroporto di Gatwick,
due ore di viaggio che passano velocemente, sosta di due ore e palpazione accurata per colpa
di un braccialetto, e poi grande transvolata sull’oceano Atlantico, oltre gli 11 mila metri di
altitudine, nove ore che non passano mai !
Ma ecco all’orizzonte Antigua, un vero paradiso, sono quasi le 3 PM, ci sono 28° C, un po’ di
umidità e nuvole innocue, atterriamo all’aeroporto dedicato a V.C. Bird, grande padre della
patria.
Scoperta da Cristoforo Colombo nel 1493, Antigua,( ma si pronuncia “antiga”) Barbuda e la
piccola Redonda formano lo stato di Antigua e Barbuda, protettorato inglese, monete correnti
il dollaro americano, US Dollar e EC Dollar moneta locale, 10 Ec Dollars sono circa 3,75 US
dollars, la capitale nella zona ovest dell’isola
è St. John’S che conta circa 67 mila abitanti .
Inizia così una bellissima vacanza organizzata da Giuliana (Zoe) e Alex che ci aspettano nel
loro negozio presso il molo, il “Caribbean Magic Wallet” , Portafoglio magico, al Redcliffe
Quay.
Mentre una grande nave da crociera abbandona l’isola e i pellicani si tuffano veloci come
proiettili nelle acque della rada, sono di grande conforto un bel gelato ed una sosta alle
toilettes, pulite, mentre Daniela bacia Zoe ed Alex ad ogni occasione.
Siamo in quattro, Daniela, Giuliano, Monica e Bianca, e con Zoe ed Alex partiamo col bus
locale per andare al residence Jolly Harbour Resort e Marina, che dista una ventina di
minuti; il mini bus 20 è pieno soprattutto di antiguani che tornano a casa e ad ogni fermata
urlano”bus stop”, fondamentale se si vuol scendere!
E siamo nella nostra casa di vacanza, un bel soggiorno, la cucina, il terrazzino sulla laguna
ed al primo piano due camere con bagno; una cenetta in casa con culatello e grana, tanto per
capire da dove siamo arrivati, ma anche prodotti del supermercato Epicurean, il nome è tutto
un programma, tradotto “goditi la vita e spendi i tuoi dollarini soprattutto in vacanza!”
Nel residence si può noleggiare la vetturina, purtroppo a benzina e non elettrica, che si
utilizza nei campi da golf, occhio alle partenze a strappo, si può cadere in terra e ci è successo
senza danni, e bisogna stare attenti alle innumerevoli cunette, e salutare cortesemente tutto il
personale di guardia nelle varie garitte di controllo.

Non avvertiamo più umidità, anche se qualche goccia notturna bagna teli ed asciugamani ed il
canto dei grilli di notte è piuttosto insistente, al mattino tutto è gradevole ed invoglia a partire.
Sabato 21: piacevolissimo bagno nelle acque pulitissime ma di aspetto lattiginoso

di Jolly Harbour con ville prospicienti la spiaggia di notevole bellezza,(spiaggia latte-
menta per noi), poderose dosi di crema solare protezione 15 e 30, poi pranzo alla
baracchina “Miracle”, curry, pepe e spezie a gogò ma conto modesto, unica nota negativa
la lentezza del servizio. Alla sera botta di vita in un locale molto in, da movida caraibica,
tanti anche gli italiani, ad English Harbour, da Trappas. Al ritorno passiamo per la buia e
suggestiva rain forest, qui si capisce davvero che siamo ai tropici, e tante piccole manguste ci
attraversano la strada.
Domenica 22 : breve gita col bus 22 a Turners Bay, affascinante e con acque limpidissime,
da non perdere il ristorante O.J.’s sulla spiaggia, buono e variegato il menù, birra Wadadli e
Caribbean, servizio sempre un po’ lento per noi europei.
Alla sera in casa con lo chef Giuliano, sempre all’altezza, con una buona pasta
all’amatriciana, Monica supervisiona scorte frigo, succhi di frutta ancora da finire,
centrotavola impeccabile. E le stelle sopra di noi per le fumatine sul terrazzino.
Lunedì 23: un bagno ancora, molta crema e pranzo al Castaways, sulla spiaggia del
Residence, merli, tortore e altri colorati uccellini si avvicinano confidenti, i nostri
piatti non hanno mai grandi scarti, alla sera trionfo di pesce locale in casa.
Martedì 24: il giorno della grande escursione a Barbuda con il traghetto, due ore di mare
da qui perché siamo dall’altra parte dell’isola, un po’ lunga la traversata, ma su Barbuda
tante cose da vedere: le grotte, la spiaggia mozzafiato lunghissima, deserta e di color rosa, e la
meraviglia naturalistica dell’isola, il paradiso degli uccelli fregate, migliaia e migliaia di nidi
coi piccoli che vediamo da vicino con una piccola imbarcazione nella laguna. A pranzo si può
scegliere tra aragoste e pollo, il chicken
(pollo) è un piatto onnipresente nei menù. Sfidando la stanchezza, alla sera pizzeria dentro al
residence, pizza buona non come in Italia, ma qui c’è in sottofondo il canto di una celebrità
locale.
Mercoledì 25: un po’ stanchi di dipendere da bus sovraffollati e taxisti anche fedifraghi,
noleggiamo una Yaris berlina per i prossimi giorni, la guida a sinistra non spaventa Giuliano,
anche se bacia diversi specchietti di altre macchine, e lascia tracce di marmitta e di coppa
dell’olio per tutta l’isola!
Ecco Halfmoon bay, uno dei posti più belli di tutta Antigua, acque trasparenti, spiaggia
deserta, escursione sulle rocce con scivolata a Mill Reef con le onde oceaniche che ci
spruzzano, veramente da cartolina. Alla sera pizza fatta in casa, con due antiguani, Winston e
Cinthya, molto devoti, Monica fa il ringraziamento al cibo compita e seria, Bianca esclama”
W l’Italia ed Antigua “come se iniziasse una partita di calcio..
Giovedì 26: dopo l’ennesimo breefing per controllare i soldi in cassa comune, si parte per
Stingray, dove razze semi addomesticate dagli autoctoni in una apposita laguna ci aspettano per una bellissima e sensuale esperienza, davvero fantastica;
fantastico anche il costo di una foto , 15 US dollars ma chi ci tornerà qui?
Monica e Bianca sono provate dalla stanchezza, dopo la visita al porto di English Harbour con mega yachts e barche a vela, e ciurme e ciurmaglie un po’ alticce, Daniela e Giuliano visitano il porto
vecchio dedicato all’ammiraglio Nelson.
Il pranzo, caruccio, è al Mamas Pasta, contaminazioni italiane ma bassa cordialità.
Giovedì sera riposo.
Venerdì 27: siamo agli sgoccioli della vacanza,giro lungo e farraginoso per l’isola. Approdo
a St. James, troppo costruito, e tramezzini ottimi in spiaggia vicino a Fryes Bay, Alex e Zoe
con noi, in 6 sulla Yaris, e la marmitta soffre.
Alla sera aragosta in casa, un must dell’isola, e rhum e viva Antigua forever!

Sabato 28: shopping day irrinunciabile,pranzo al Paradise Cafè, solo per estimatori della full
immersion nella realtà locale, ma alla sera botta di vita finale al ristorante greco dentro al
residence, ovviamente dopo il saluto al sole in spiaggia.
Domenica 29.
Triste giorno della partenza. Ultimo bagno, pranzo al Castaways, ultime foto, conti finali, due ore di attesa del taxi, e aeroporto verso le
20: Italia arriviamo, ma un’altra settimana ce la facevamo…
Grazie a Zoe e Alex (www.antiguachiamaitalia.it), ai pesci e alle nuvole, alle spiagge , al sole agli uccelli alle conchiglie, ora
iniziano i ricordi.
Bianca

Per informazioni o consigli su Antigua scrivete ad antiguachiamaitalia@gmail.com.







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